lunedì 27 ottobre 2008

Notizie e link dall'Onda

Qui di seguito trovate una selezione di alcuni dei siti o blog che stanno informando sulle iniziative nelle scuole e nelle università per evitare l'approvazione della legge 133/2008: molti di essi contengono liste aggiornate degli spazi on-line dedicati alla protesta. L'ultimo link rinvia al testo integrale della legge.


http://www.uniriot.org

http://mir.it/servizi/ilmanifesto/scuola2/

http://netmonitor.blogautore.repubblica.it/2008/10/21/petizioni-blog-e-forum-contro-la-legge-133/

http://maestrounico.blogspot.com/

http://precaridellaricerca.wordpress.com/

http://universitadasalvare.blogspot.com/

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il testo della legge 133/08

domenica 26 ottobre 2008

Insieme a quelli che dicono: "non reprimete il nostro futuro"

Facciamo l’ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuol fare la marcia su Roma e trasformare l’aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito?
Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali.
C’è una certa resistenza; in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata. Allora, il partito dominante segue un’altra strada (è tutta un'ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. E allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A “quelle” scuole private.

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martedì 14 ottobre 2008

Post memoria

[di Massimo Ilardi]

Questo rinnovato conflitto esploso dentro le istituzioni tra fascismo e antifascismo non é entusiasmante. Anzi, deprime come ogni forma di conformismo. E’ una battaglia di retroguardia che si muove nel folto dei tempi lontani incapace di rispondere alle dure repliche del presente. La crisi culturale e politica della nostra classe dirigente trova qui, nell’asservimento a un tempo lineare e continuo, la manifestazione più eclatante della sua gravità e della sua visibilità. Lo stesso pensiero critico di sinistra che in altre occasioni ha dato prove di lucidità e creatività, messo di fronte a una questione sepolta ormai da quasi settant’anni, non può fare di meglio che perdersi in una pletora di luoghi comuni e dentro posizioni lontane da qualsiasi riscontro con una realtà sociale a dir poco ‘marziana’ rispetto a quei luoghi storici che si vogliono disseppellire. D’altra parte, quando torna a imperversare lo Spirito della storia come presenza eterna che vuole racchiudere in sé passato e avvenire incombe sempre minaccioso il rischio dell’accumulo di eventi ritenuti sacri, in quanto incarnano quello Spirito stesso, ma che di fatto non hanno più alcun significato per la vita di uomini e donne.

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Meltemi Editore 2009